Il castello di Falconara
L’edificio, forse già esistente in epoca romana, fu circondato di edifici in età medievale e diventa residenza signorile nel corso del Settecento e dell’Ottocento. Le costruzioni al centro della corte vengono rimosse per consentire l’accesso delle carrozze ed è scavato il pozzo centrale; è realizzato il bastione sulla piazza, sono costruiti l’atrio e la scala che porta ai piani superiori. Dalla scala si saliva al salone di rappresentanza con balcone sulla piazza. L’edificio, a forma di semicastello, divenuto poi dimora dei Bourbon del Monte, era stato interessato da numerose stratificazioni, ed era ormai un insieme di residenze, quando il terremoto del 1972 azzerò la situazione, crean- do le condizioni per un esproprio da parte del Comune, che decise di trasformarlo in museo, sede di spettacoli, sala convegni e poi sede comunale.
La Chiesa di Santa Maria della Misericordia
La primitiva struttura era, agli inizi del Quattrocento, più bassa di quella attuale e fu edificata negli anni delle pestilenze di fine Trecento, secondo un modello molto diffuso nelle Marche che, secondo alcuni, ha dato vita anche all’originaria costruzione della Santa Casa di Loreto. La Chiesa fu poi scelta come sede delle tombe della famiglia Ferretti, sotto il feudo della quale sorgeva l’edificio. Vi si conservano importanti affreschi, risalenti al 1450-55, che furono probabilmente coperti nel 1610, durante dei restauri compiuti dalla famiglia Ferretti, di cui resta testimonianza in un’epigrafe, e scoperti nel Novecento, in occasione dei lavori di restauro commissionati dai Ferretti; questi furono restaurati nel 1938-40 da Dante De Carolis e Marco Pesarini. Alcuni furono distaccati e poi ricollocati nel 1969.
Essi rappresentano il Padre Eterno, Gesù crocifisso con due angeli, i Santi Paolo e Pietro, La Madonna della Misericordia al centro, un Santo diacono e San Bernardino da Siena, insieme al trigramma.
L’intera decorazione è ritenuta di una stessa mano, di gusto pienamente tardogotico, fiammeggiante nella cattedra del Santo Vescovo nella parte destra. Originariamente riferiti a Giacomo di Nicola, vanno invece, secondo Andrea De Marchi, attribuiti a un maestro forse associabile a Giambono di Corrado da Ragusa.
Fiumesino e Rocca Priora
Nel XVI secolo l’area di Fiumesino è uno snodo strategico delle comunicazioni di Ancona e di Jesi. Vi sorgono alcune osterie e stazioni di posta, fra le quali una era stata fatta costruire dal Comune di Ancona nel 1509, mentre un’altra, chiamata Osteria della graticola, l’avevano aperta i padri Girolamini del convento di San Lorenzo.
La rocca, di dimensione semicircolare, era presidio e centro logistico e fungeva da difesa della costa, da magazzino di grani e abitazione dei coloni; era circondata da un’ampia selva il cui taglio era riservato ai militari della guarnigione. Nel 1715 il capitano Giuseppe Marsili, nel suo lavoro di sistemazione e censimento delle fortificazioni adriatiche dello Stato Pontificio, la descrive così: “La bella torre poi di Fiumicino fatta ne tempi delle civili guerre, è stata in uso per la difesa contro de medesimi Turchi, per cagione de quali i duchi d’Urbino ridussero nello stato in cui si ritrova presentemente la fortezza e città di Sinigaglia e la fortezza della Bastida sul fiume Cesano”.
Nel 1509-1522 la rocca viene elevata a Castello e posta sotto il governo di un Podestà.
Nel XVII secolo vi sono una decina di uomini e alcuni cannoni, ma forse la popolazione è molto diminuita, come dimostrano la cessazione della podestaria del 1522 e numerose richieste di investimenti degli affittuari del Comune.
È per questi motivi che nel Settecento si tenta di rilanciare la sua funzione produttiva con l’affitto della proprietà ai Trionfi, florida famiglia di Ancona.
La rocca di Barcaglione
Posta sul punto più elevato del territorio, a 204 metri sul mare, questa rocca, di cui non resta oggi quasi nul- la, apparteneva ad Ancona nel 1356, come attestato dalla Descriptio Marchiae. Fu però successivamente abbattuta proprio da Ancona nel XV secolo in quanto, nel 1373, si era offerta al capitano della Lega contro la Chiesa, il conte Lucio, che si apprestava ad attaccare la città.
Storia della città, Itinerario storico artistico, Musei, Giorgio Mangani, Barbara Pasquinelli
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